A pochi giorni dall’approvazione da parte della Giunta regionale del disegno di legge contenente misure urgenti per il settore agricolo, i Consigli delle Federazioni Provinciali Coldiretti della Sardegna si sono incontrati oggi nella sede regionale, a Cagliari, per analizzare il difficile momento che attraversa l’agricoltura sarda.
Dall'incontro, è emersa netta la convinzione che se il disegno trova subito traduzione in legge significa che la politica, tutta, dimostra di prendere realmente a cuore i problemi della categoria, al contrario di ciò che sembra finora, tanto che in questi giorni sono numerose le difese a favore del settore, ma che non possono e non devono essere palesate attraverso gli organi di stampa.
Vi è un Consiglio Regionale deputato a risolvere i problemi avendone. ora, grazie alle indicazioni e alle richieste fornite dalla Coldiretti nel corso degli stati generali convocati a giugno, anche gli argomenti e gli strumenti. E’ fondamentale rispondere a quanto richiesto dalla nostra organizzazione nella piattaforma rivendicativa, l’unico vero documento che riassume in maniera organica i problemi del settore proponendo soluzioni concrete. Secondo i vertici di Coldiretti “è una questione di volontà, e la volontà politica non può che trovare soluzione nel consesso istituzionale, l'unico capace di dare risposte concrete. I momenti di crisi o di emergenza vanno vissuti e compresi da tutti, anche da chi ha in mano la possibilità di concorrere a risolverli”.
Il direttore di Coldiretti Sardegna Michele Errico ribadisce che “Coldiretti ha chiesto risposte in tempi ragionevoli, ora i tempi si accorciano, e quindi questa seconda metà di agosto può tornare utile per emanare i provvedimenti richiesti. In caso contrario, Coldiretti non farà sconti a nessuno. E sono i 25.000 associati che lo chiedono".
Per il presidente della Federazione regionale, Marco Scalas, la politica è chiamata in causa, ma non solo. “Anche il mondo industriale, per quel che riguarda il prezzo del latte ovino, deve dare le sue risposte”, sottolinea il presidente. “Può andare bene la “stanza di compensazione” sempreché sappia produrre un riequilibrio tra le parti, altrimenti sarà un nulla di fatto e in Coldiretti le idee sono chiare: la politica può aiutare ma non determinare gli scenari economici, quelli spettano agli attori della filiera”.
14 Agosto 2010
latte ovino e crisi del settore agricolo